Partiamo dal principio, cioè su cosa sia un mobile Pos e su come fare per installarne uno per la propria attività. Si tratta di un dispositivo collegato al registratore di cassa che permette di pagare elettronicamente per mezzo di carte di credito, di debito o prepagate. L’acronimo deriva dall’inglese “Point of sale”, che significa “punto di vendita”.

Per acquistare o noleggiare un terminale ci si può rivolgere a:

  • un istituto bancario;
  • una società di servizi di pagamento;
  • società indipendenti.

In circolazione sono presenti vari modelli con tecnologie diverse:

  • Pos fisso: è il modello tradizionale, connesso tramite linea telefonica o con cavo di rete LAN, che si collega ai database delle banche e delle carte di credito per autorizzare le transazioni. Adatto per i negozi che hanno ad esempio una cassa fissa e non hanno particolari esigenze di mobilità.
  • Pos wireless: connesso via cavo, può essere utilizzato entro una decina di metri mediante connessione Bluetooth.
  • Pos GSM/GPRS: funzionano come quelli fissi, perché accettano le carte tramite contactless o inserimento. È però dotato di una scheda Sim e di una copertura GPRS-General packet radio service (nei modelli più recenti anche UMTS-Universal mobile telecommunications system). Si collega automaticamente alla rete dell’operatore proprio come un telefono cellulare. Di solito la scheda è fornita in dotazione dall’Istituto bancario, già abilitata alla trasmissione e ricezione di dati. Questa tipologia è indicata per quei negozi che non possiedono un vero e proprio punto vendita e per le attività che si trovano spesso con problemi di connessione.
  • Pos mobile: prevede la connessione Bluetooth allo smartphone o al tablet sul quale è installata l’app del terminale, sfruttando la loro connessione wi-fi senza bisogno di sim come per il Pos GSM/GPRS. È il più economico e può essere utilizzato semplicemente installando l’app dedicata sul proprio smartphone. Questo modello è particolarmente apprezzato dalle piccole e medie imprese.
  • Pos virtuale: in realtà con questo termine si intende la piattaforma che gestisce i pagamenti per i siti di e-commerce. È fondamentale per chi vuole vendere online attraverso il proprio sito web.

Dal 30 giugno 2022 si è poi aggiunto l’obbligo di accettare pagamenti elettronici per i negozianti, gli artigiani e gli studi professionali. Per chi si rifiuta sono previste sanzioni amministrative di 30 euro a cui va aggiunto il 4% del valore della transazione rifiutata. La misura fa parte del “pacchetto” di norme fiscali inserite in un decreto di attuazione con alcuni obiettivi del Pnrr e poi approvato dal Consiglio dei Ministri. La misura all’inizio aveva esentato dall’obbligo i tabaccai per la vendita di generi di monopolio, valori postali e bollati. Il 26 giugno scorso la direttiva è stata revocata.

L’obbligo ha dato il via alla moltiplicazione a macchia d’olio dei Pos in tutto il Bel Paese, un numero destinato ancora a crescere. Non vi è alcun dubbio che la diffusione dei pagamenti elettronici rappresenti un fattore di modernizzazione del paese perché, tra l’altro, giova alla riduzione:

  • dei costi connessi al denaro contante;
  • delle minacce alla sicurezza personale a cui sono sottoposti gli esercenti di alcune categorie;
  • del fenomeno dell’evasione fiscale.

Sul tema dei pagamenti elettronici Confcommercio ha una posizione molto netta: per incentivare il settore è necessaria “una decisa riduzione delle commissioni e dei costi a carico di consumatori ed imprese, anche potenziando lo strumento del credito d’imposta sulle commissioni pagate dall’esercente, e introdurre la gratuità per i cosiddetti micropagamenti”.

Ad oggi in Italia il numero di transazioni con carte di debito, di credito e prepagate è molto alto.

Confcommercio, le convenzioni

Confcommercio è nata per dare forza e voce alle persone e alle imprese. Grazie a particolari convenzioni con importanti aziende, la Confederazione offre ai propri associati la possibilità di usufruire di un insieme di servizi e strumenti a supporto dell’attività d’impresa e delle esigenze degli associati.

Sul mondo del credito e dei Pos, le convenzioni attive sono le seguenti:

Intesa Sanpaolo

Un programma strutturato di iniziative per accompagnare le imprese nei loro programmi di rafforzamento e crescita. Confcommercio e Intesa Sanpaolo scendono in campo con un rimborso delle commissioni pos sui pagamenti fino a 15 euro, almeno per tutto il 2023.

SumUp

Un nuovo modo di intendere il POS e accettare pagamenti su tutte le carte a zero costi fissi e vincoli contrattuali.

Tinaba con Banca profilo

Tinaba è una carta prepagata virtuale che permette di incassare a distanza da tutti i clienti, in maniera semplice e sicura, ed anche di attivare un e-commerce o delivery e take-away in pochi giorni, tutto attivabile online.

Moneynet

Moneynet ha disegnato per Confcommercio un piano economico innovativo che consente anche alle micro e piccole imprese di attivare il servizio POS ad un costo mensile forfettario senza alcuna percentuale sul transato.

Confcommercio Card

Progettata da Confcommercio e Deutsche Bank per rispondere alle esigenze di imprenditori e professionisti associati. Un prodotto unico con il miglior rapporto qualità prezzo che offre l’accesso a tutto il circuito di sconti e convenzioni della Confederazione.