Confcommercio Savona, la casa delle imprese, delle attività professionali e del lavoro autonomo, chiede un’attenta valutazione sull’opportunità di installare un rigassificatore al largo della costa savonese.

«Solleviamo una questione di opportunità – chiarisce subito il presidente Confcommercio Savona, Enrico Schiappapietra -. La nostra posizione non ha nulla a che vedere con la politica o i pregiudizi di parte, chiediamo un’attenta valutazione di merito. Abbiamo manifestato da subito perplessità rispetto alla collocazione di un rigassificatore in provincia e abbiamo sottolineato che la vicinanza dell’impianto alla linea di costa era eccessiva, perché il nostro è il golfo delle crociere, quello che vanta il maggior numero di bandiere blu in Italia, la baia dell’area marina protetta, il Santuario dei cetacei. Nel resto d’Italia i progetti sono stati gestiti diversamente con distanze oltre la linea d’orizzonte e differente è anche l’impatto visivo ed emotivo dei rigassificatori. A Savona rivendichiamo la forza del turismo: da anni la provincia ha fatto una scelta netta e ha puntato tutto sull’ospitalità, in particolare sul turismo balneare ed escursionistico. Tutte le nostre città vivono direttamente o indirettamente di questo. E allora perché cambiare rotta oggi?».

La posizione di Confcommercio è la voce di moltissime categorie: Federalberghi, Sib-Sindacato italiano balneari, Fipe-Federazione italiana pubblici esercizi, Fimaa-Federazione Italiana Mediatori Agenti Affari, Faita-Federazione del turismo all’aria aperta, Fida alimentaristi, Federottica, Silb-Sindacato italiano locali da ballo, Fiavet agenzie di viaggio. Tutto il tessuto commerciale e del terziario del nostro territorio

Confcommercio cita alcuni dati a supporto della propria tesi: nel Savonese il prodotto turismo genera il 30% del Pil, l’offerta si basa al 90% sul mare e la vita da spiaggia, un settore che unitamente a tutto l’indotto delle nostre cittadine rivierasche, genera migliaia di posti di lavoro, che aumentano enormemente in estate.

Abbiamo lavorato e lottato molto per costruirci un’immagine di riviera e un’armonia con le attività portuali sulla falsariga di altre città mediterranee come Barcellona, che per prime hanno dimostrato come si possa fare sinergia fra turismo e attività portuale.

Da qui la richiesta di una nuova valutazione del progetto rigassificatore.

«Non contestiamo gli aspetti tecnici e la sicurezza del progetto – aggiunge Schiappapietra -, non compete a noi, anche se auspichiamo che qualcuno li approfondisca al meglio. La nostra è una considerazione di opportunità per il futuro del territorio. Negli anni, la trasformazione delle attività portuali dello scalo di Savona-Vado ne hanno aumentato la propensione turistica e razionalizzato anche dal punto di vista ambientale quella commerciale.   Tutte le varie iniziative hanno avuto una ricaduta occupazionale importante. Il progetto rigassificatore non avrà questa caratteristica. Valutiamo insieme senza preconcetti cosa sia meglio per il territorio e per chi qui vive, lavora, genera posti di lavoro e tiene vivo il tessuto economico del Savonese».