«Non chiediamo altro che una legge chiara ed applicabile, quella che chiamiamo “Legge Meloni”, da promulgare quanto prima».

Il presidente di Confcommercio Savona Enrico Schiappapietra, nel suo ruolo di vicepresidente vicario del Sib (Sindacato italiano balneari) ha partecipato alla manifestazione di Roma insieme a oltre cinquemila balneari e decine di sindaci, in rappresentanza di tutte le regioni d’Italia.

Da Savona e dalla Liguria è partita una nutrita delegazione.

«Da ormai 18 anni viviamo nell’incertezza e ciò rischia di distruggere un settore che è il simbolo della vacanza italiana – ha precisato Schiappapietra -, che è costituito da imprese famigliari che ogni giorno lavorano con amore e passione, ma ora hanno bisogno di garanzie per andare avanti. I balneari da oggi sono in mobilitazione. Chiediamo una norma chiara: noi la chiamiamo “Legge Meloni”, perché a questo punto solo il Governo Meloni può rispondere e lo deve fare prima dell’estate. Auspichiamo in una norma prima di giugno. Se ciò non avverrà siamo pronti a manifestare ancora il prossimo 2 giugno, Festa della Repubblica, ma anche la settimana successiva, quando in Puglia si terrà il G7. Il futuro delle nostre imprese è talmente a rischio che potremmo arrivare al paradosso: potrebbe accadere che uno dei leader mondiali scelga un lido, ma che in quel momento la polizia sia costretta a chiuderlo, perché non c’è la concessione. E’ questa l’immagine della vacanza italiana che vogliamo offrire al mondo? Noi siamo la vacanza italiana. Il lavoro non si toglie nessuno. Chiediamo regole».

Da una piazza gremita sono emerse le testimonianze dei balneari e degli amministratori locali, che segnalano difficoltà dovute a una lacuna normativa, che oggi non consente di lavorare e soprattutto di farlo con tranquillità. Molti hanno chiarito che la stagione sta partendo senza uniformità, bensì in base al sentimento degli amministratori locali, con conseguenti ricorsi a tribunali e Tar.

«La situazione è estremamente complicata – continua Schiappapietra -, inoltre registriamo anche le prime infiltrazioni e invasioni di campo da parte di gruppi importanti che, con offerte economiche allettanti, rischiano di monopolizzare il mercato. I balneari non sono disposti a cedere, ma anche i sindaci e gli amministratori locali hanno chiarito la loro indisponibilità ad applicare norme che oggi non sono applicabili. Anche le Regioni chiedono sia fatta chiarezza normativa».

Sul palco è intervenuto anche l’assessore ligure Marco Scajola, che ha parlato in rappresentanza di tutte le realtà italiane e ha spiegato le difficoltà che anche le Regioni incontrano nel normare sul demanio marittimo, che è materia esclusiva del Governo centrale e del Parlamento.

Per questo motivo il presidente nazionale Sib Antonio Capacchione ha fatto appello alla Meloni non solo come Premier, ma anche come donna, visto che dall’arrivo della legge dipende il futuro di migliaia di famiglie.