E’ entrato in vigore il giorno 29 ottobre 2020  il D.L. c.d. “Ristori” che interviene in sostegno delle attività economiche colpite più duramente dalle misure di contenimento del virus disposte con il DPCM del 24 ottobre u.s.

Si segnalano le seguenti novità:

  • contributo a fondo perduto accreditato direttamente sul conto corrente sul quale è stato erogato il contributo ex. art. 25 del D.L. “Rilancio” (per chi non ha ricevuto il precedente contributo, è prevista un’apposita procedura);
  • credito d’imposta per i canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e affitto d’azienda anche per i mesi di ottobre, novembre e dicembre 2020;
  • cancellazione della seconda rata IMU;
  • sono previste ulteriori 6 settimane di assegno ordinario del FIS e di Cassa integrazione guadagni in deroga a partire dal 16 novembre 2020 e il 31 gennaio 2021;
  • fino al 31 gennaio 2021 resta precluso l’avvio delle procedure di licenziamento;
  • per le imprese che non utilizzano gli strumenti di sostegno al reddito è previsto l’esonero dal versamento dei contributi previdenziali a loro carico, per quattro settimane, con esclusione dei premi e contributi dovuti all’INAIL;
  • per le aziende interessate dal DPCM del 24 ottobre, è prevista inoltre la sospensione dei versamenti contributivi relativi ai lavoratori per il mese di novembre.

Chi ne ha diritto

Sono finanziamenti senza necessità di restituzione per chi ha la partita IVA attiva e rientra in una delle categorie ATECO individuate come quelle colpite dalle ultime misure restrittive per il coronavirus. Saranno erogati automaticamente senza bisogno di farne richiesta per chi li aveva già ricevuti con il decreto bilancio, e successivamente a chi ne ha diritto e ne farà richiesta online. Nel decreto rilancio, i contributi per le partite IVA erano stati calcolati sulla base della perdita di fatturato tra i mesi di aprile 2019 e aprile 2020. A chi presenterà la richiesta per la prima volta, il contributo sarà calcolato allo stesso modo. La condizione è che il fatturato dell’aprile del 2020 sia meno del 66 per cento di quello di aprile del 2019, salvo per chi ha attivato la partita IVA soltanto dopo il gennaio 2019.

Saranno incluse questa volta anche le aziende con fatturato annuo superiore ai 5 milioni di euro, che erano state escluse dai contributi del decreto rilancio: riceveranno il 10 per cento del fatturato medio mensile.

Fasce

Il governo ha individuato quattro fasce di categorie professionali, che riceveranno una percentuale diversa del contributo ricevuto con il decreto rilancio a seconda di quanto sono state giudicate colpite dalle ultime misure restrittive. Le categorie considerate meno colpite riceveranno la stessa somma, la seconda fascia il 150%, la terza il 200% e la quarta il 400%.

Cassa integrazione

La cassa integrazione ordinaria e in deroga è stata prorogata per sei settimane.

Blocco licenziamenti
È stato prolungato fino al 31 gennaio 2021.

Sospensione contributi previdenziali per il personale
Ad eccezione del settore agricolo, i datori di lavoro le cui attività sono state sospese o ridotte sono esonerate dal versamento dei contributi per i dipendenti fino a un massimo di 4 mesi, entro il 31 maggio 2021. Se il fatturato è calato di più del 20 per cento, l’esonero è totale; se la perdita è inferiore, l’esonero vale per metà dei contributi.

Credito di imposta sugli affitti

È stata prorogata per i mesi di ottobre, novembre e dicembre la misura contenuta nel decreto rilancio che garantiva alle imprese uno sconto sulle imposte pari al 60% dei canoni di affitto degli immobili ad uso non abitativo e del 30% dei canoni per affitto d’azienda. La misura non prevede limiti per quanto riguarda il volume del fatturato di un’impresa, a patto che rientri in quelle individuate nell’allegato 1 del decreto e che registri almeno il 50% del fatturato nei mesi di ottobre, novembre e dicembre 2020 rispetto agli stessi mesi del 2019.

IMU
Anche la seconda rata è stata cancellata, per le imprese interessate dalle limitazioni. Riguarda naturalmente i proprietari di immobili che sono anche gestori delle attività che vi hanno luogo.

 

 

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